Il mito di Narciso
Varie / / November 09, 2021
Narciso mito
Il mito narra la storia di Narciso (Νάρκισσος, in greco), un giovane Tespico, figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso. La madre, timorosa del futuro, lo portò alla nascita dal veggente Tiresia, il quale predisse alla ninfa che il bambino avrebbe vissuto a lungo, purché "non si fosse mai conosciuto".
Fu così che Narciso crebbe e divenne un uomo la cui bellezza fisica era la delizia di tutti coloro che lo vedevano. Sia gli uomini che le donne si innamorarono di lui. Ma Narciso era vanitoso e orgoglioso, e respingeva i suoi ammiratori nel modo più sprezzante possibile, ragione... per cui fu punito dagli dei, che lo condannarono ad innamorarsi perdutamente della propria riflessione.
Stanchi di soffrire per la sua maleducazione, i suoi amanti supplicarono la dea Nemesi, colei che fornisce la meritata punizione ai mortali, di far provare a Narciso la stessa sofferenza. E così fu che, essendo nel forestaUn giorno Narciso contemplò il suo riflesso sull'acqua e si innamorò perdutamente di se stesso. Tanto che non seppe separarsi dalle sponde del fiume, e vi rimase, aggrappato alla sua immagine, finché morì di decadenza, di fame e di abbandono. E così, dal sangue versato da Narciso quando morì, nacquero i fiori che ancora oggi portano il suo nome, i narcisi (
Narcissee).Sul mito di Narciso
Il mito di Narciso è una delle storie più popolari che abbiamo ereditato dall'antichità greco-romana, cioè dalla mitologia greca e romana. E come per molti altri miti greci e romani, esistono diverse versioni e spiegazioni al riguardo: sono note le versioni del greco Conón (I secolo a.C.). C.), del poeta romano Ovidio (43 a. C. - 17 gg. C.) e il viaggiatore e geografo Pausania (c. 110 - 180 giorni. C.), nonché antiche versioni rinvenute tra i famosi Oxyrhynus Papyri, rinvenuti in Egitto nel 1897. Si pensa che possa essere una storia moralizzante con cui sono stati educati i giovani dell'antica Grecia.
Gli amanti di Narciso variano nelle diverse versioni del mito, che vanno da divinità come la ninfa Eco, a uomini e donne che hanno sofferto immensamente per il suo disprezzo e indifferenza. Tra questi, secondo alcune versioni greche, vi era il giovane Aminias, che malgrado tutto andò a suicidarsi con la propria spada al porte della casa di Narciso, e poco prima di morire chiese alla dea Nemesi, dea della vendetta, di punire Narciso in un adeguata. In altre versioni è Afrodite che esercita la punizione.
Esistono anche diverse versioni della morte di Narciso. In alcuni casi Narciso annega quando cerca di baciare le proprie labbra sulla superficie dell'acqua, mentre in altri muoiono con il loro stesso pugnale, incapaci di vivere con il dispetto di non poter stare per sempre con loro riflessione.
Il mito di Eco e Narciso
Il mito greco di Narciso è in stretto contatto con quello di Eco, una delle ninfe montane (oréades) che, secondo il storia, era stata allevata come una giovane donna dalle muse, in modo tale che le più belle parole del mondo. Approfittando di questo talentoZeus, il dio padre dell'Olimpo, lo incaricò di distrarre sua moglie, Era, in modo che potesse fuggire per prendersi cura dei suoi numerosi amanti. Fino a quando la dea arrabbiata realizzò il piano e punì Echo rimuovendo il voce e costringendola a dire solo le ultime parole che gli altri le dicevano, cioè facendole eco di voci altrui.
Eco è tornato in campo, per vivere il resto della sua infelice esistenza, fino a quando il bel giovane Narciso ha incrociato la sua strada. La ninfa, come tante altre, si innamorò perdutamente di lui. Ma non aveva parole per esprimere il suo amore, quindi rimase nascosta, fino al giorno in cui calpestò un ramo secco e rivelò la sua presenza.
"Chi c'è?" Chiese il giovane. "Ecco", rispose Eco. “Vieni da questa parte!” insistette Narciso, e la strana voce rispose più o meno lo stesso. Credendo, poi, che fosse qualcuno perso nella foresta, il giovane esclamò "Segui la mia voce per riunirci!", che Eco interpretò come una dichiarazione di amore reciproco, e lasciò il suo nascondiglio in cerca delle braccia della sua amata, ma trovò solo il disprezzo e il rifiuto di Narciso.
Umiliata e incapace di esprimere ciò che sentiva, Eco tornò a nascondersi per sempre. Col passare del tempo, è morto avvizzito, ma la sua voce, la cosa più bella che avesse mai avuto nel suo... vita, rimase sulla terra e diede origine al fenomeno acustico che oggi conosciamo con il nome: il eco.
Questa versione del mito di Eco e Narciso deriva dall'inventiva del poeta romano Ovidio, che lo scrisse nella sua opera Metamorfosi (VIII secolo d.C.) C.).
Cos'è un mito?
I miti sono storie o narrazioni ancestrale, appartenente all'immaginario mistico, religioso, cosmologico o tradizionale di un popolo, nel che affronta una serie di eventi prodigiosi o fantastici che cercano di rispondere a varie questioni inspiegabile.
Si tratta delle storie con cui i popoli antichi davano conto del mondo che li circondava e del modo particolare di comprenderlo che possedevano.
I miti fanno parte dell'eredità culturale di tutte le civiltà umane e insieme costituiscono una mitologia, cioè un insieme di storie fittizie, nozioni e concetti che esprimono e contengono la visione del mondo di ciascuna di queste civiltà. Quindi, ci sono la mitologia sumera, greca, egiziana e così via.
Ogni mitologia racconta la storia dei suoi dei e la creazione del mondo, così come la fondazione delle sue città e le avventure dei suoi grandi eroi e re.
In genere si trattava di racconti trasmessi oralmente, ma successivamente raccolti in diverse versioni e tradizioni, molti dei quali diversi tra loro, e sono stati ispirazione per lavori successivi, poiché in molti casi, come il della mitologia greca, i loro miti sono ancora ricordati in Occidente e sono una parte centrale della nostra eredità classico.
Riferimenti:
- "Mito" in Wikipedia.
- "Narciso (mitologia)" su Wikipedia.
- "Eco (mitologia)" in Wikipedia.
- "Narciso" in Consiglio di Galizia (Spagna).
- "Narciso" in Enciclopedia della storia del mondo.
- "Narciso (mitologia greca)" in L'Enciclopedia Britannica.
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