Concetto in definizione ABC
Varie / / November 13, 2021
Di Gabriel Duarte, il sett. 2008
Dalle varie riflessioni che hanno suscitato le vicissitudini del divenire d'arte, uno dei più cospicui è stato quello che si è concentrato sul problema di bellezza. La delimitazione degli aspetti che conferivano bellezza a un'opera particolare può essere fatta risalire all'antichità, nelle considerazioni del sofisti e, più tardi, in quelli di Platone sì Aristotele.
Come previsto, queste speculazioni non si esaurivano nella pratica dell'arte, ma tendevano a una considerazione globale del problema. Sarebbe pretenzioso dare un resoconto esaustivo delle varie sfumature che la speculazione ha raggiunto agli albori della cultura occidentale. Basti dire che prevaleva il concetto di "armonia", "ordine" e "simmetria" rendere conto di cosa la bellezza giace. Così, ad esempio, un viso può essere bello mantenendo la nozione di simmetria, mentre un corpo secondo le proporzioni che mantengono le sue parti. Questo concetto si basava in particolare sulla cosiddetta "scuola pitagorica", in cui la bellezza si fondeva con le concezioni numeriche e geometriche. Vale la pena ricordare che i seguaci di Pitagora riconobbero nei cinque solidi regolari (tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro) veri e propri simboli di
bellezza che furono a loro volta omologate con i cinque elementi (acqua, terra, aria, fuoco e il mitico "quinto elemento").Con l'avvento di cristianesimo, il idea di dio è stato determinante per caratterizzare l'estetica. Così, la bellezza del mondo sensibile consiste nel portare l'impronta del volontà divina: l'ordine presente in natura, che anticamente era considerato il substrato del bello, era l'espressione del intelligenza dal Creatore. In tal modo, ad esempio, una delle vie di san Tommaso per la dimostrazione dell'esistenza di Dio consisteva nell'associare l'ordine terreno alla volontà di un coscienza più alto. Anche numerosi canti usati nel musica sacra riferiscono che "la bella Creazione mostra la tua grandezza", indicando la bellezza di tutto ciò che esiste come rappresentazione della sublime Intelligenza del Dio Creatore.
Il Rinascimento, da parte sua, ha preso il concetto di bellezza quella predominante nella Grecia classica; il tentativo di rispettare le forme e mantenere le proporzioni riprende vigore e si proietta in espressioni artistiche ancora oggi valide. Si può dare un chiaro esempio dell'importanza data ad una forma armoniosa”l'uomo vitruviano”, Di Leonardo Da Vinci, dove si stabiliscono le proporzioni umane. In effetti, la pittura rinascimentale, e per estensione le altre arti, riprendevano l'ideale del corpo bello, armonioso e simmetrico presente nella cultura greco-romana. Da questa fase nasce anche lo studio anatomico destinato a dar luogo ad un maggior rispetto delle proporzioni, evidenziato nella scultura e nei grandi aspetti artistici dell'epoca.
Si segnala che in movimento Barocco, la bellezza ha assunto una considerazione diversa che si è ripetuta in altre tappe della storia dell'arte. Così, mentre la bellezza della Grecia classica o del Rinascimento era orientata verso l'armonia e le forme (bellezza apollinea, in riferimento alla figura del dio Apollo), gli uomini del Il barocco riconosceva una bellezza profana presente anche in aspetti come la malinconia, il poco attraente e perfino il grottesco (bellezza dionisiaca, in riferimento alla figura del dio Dioniso o Bacco). In questo modo si fa spesso notare che, di fronte a un'immagine della natura, i movimenti classici riconoscono la bellezza di una rosa, mentre i canoni barocchi avvertono della bellezza sia nella rosa che nell'argilla in cui siede.
Al di là delle differenze che il concetto ha potuto manifestare nel corso della storia fino al consolidamento del Rinascimento, va notato che ha sempre mantenuto un tratto fondamentale come permanente: l'idea di univocità. In effetti, fino ad ora, la concezione del bello ha portato a cercare di scoprire modelli universali, che pur essendo discutibili, portano una nozione di assoluto; È ancora impensabile considerare il bello come qualcosa di socialmente determinato. Sarà il Novecento in cui queste prospettive si faranno più vigorose, lasciando da parte le concezioni dell'antichità e del Medioevo. Nel tempo presente, bisogna ammettere il paradosso della bellezza intesa in modo diverso da ciascuna delle culture del globo, ma immersa nell'idea moderna di bellezza. globalizzazione. Alcuni modelli di bellezza tipici della cultura occidentale hanno iniziato a diffondersi nelle diverse nazioni della Terra, per dare origine ad alcuni "modelli universali" di bellezza, sia in relazione alle arti (pittura, scultura, letteratura, cinema, Teatro e anche la cosiddetta arte digitale) nonché in relazione ai canoni della bellezza fisica, sia maschile che femminile. Forse il modo migliore per comprendere il concetto molto complesso di la bellezza è riconoscere la forte componente soggettiva di questa idea astratta, che varia da persona a persona in tutte le società.
Argomenti in bellezza