Definizione dell'allegoria della grotta
Varie / / November 22, 2021
Definizione concettuale
Un importante passaggio di una delle opere più riconosciute del filosofo greco Platone, la Repubblica, è noto come l'allegoria della grotta. La sua rilevanza sta nel fatto che simboleggia un aspetto centrale del pensiero platonico: la sua metafisica dualistica.
Formazione in filosofia
Dall'allegoria della grotta, nel Prenotare VII della Repubblica, Platone spiega la divisione dualistica del mondo in sensibile e intelligibile. L'allegoria racconta la situazione di un gruppo di uomini confinati a vivere in una grotta la cui unica uscita e fonte di luce si trova alle loro spalle. Non possono girarsi, poiché sono incatenati, quindi la loro unica possibilità è osservare il ombre degli esseri che attraversano l'esterno, proiettate di fronte a loro, sulla parete di fronte al Uscita.
La grotta è la rappresentazione del mondo della doxa, cioè, come abbiamo detto prima, il mondo dove i prigionieri costruiscono le loro opinioni secondo apparenze sensate, false copie. Fuori, cioè nel mondo delle Idee, ci sono esseri reali e veri.
La storia prosegue con il caso di uno degli uomini, che viene liberato e, con fatica e dolore, ascende al mondo esterno, dove a poco a poco si abitua a vedere il cifre direttamente. Il processo descritto è, in verità, la graduale ascesa verso la conoscenza. Infine, lo stesso uomo è costretto a scendere ancora una volta nella grotta, con le stesse sofferenze che ha sofferto quando ne è uscito. est movimento è quello del dialettica ascendente-discendente che Platone propone come via per conoscere la verità. Al ritorno, i suoi ex colleghi lo ridicolizzano e lo puniscono.
Platone afferma che è l'uomo che ascende, cioè il saggio, che conosce le Idee, colui che deve governare la polis. In questo senso, vediamo che esiste una stretta relazione, secondo il filosofo, tra conoscenza, etica e politica.
Principi della metafisica platonica
Il metafisica Il platonico —cioè, in termini generali, la spiegazione di cosa sia l'essere—, si caratterizza per essere una metafisica dualistica. Platone prende come punto di partenza i postulati di Parmenide sullo statuto dell'essere e l'univocità delle idee. Il mondo, quindi, può essere diviso in due aree: il mondo intelligibile e il mondo sensibile. Il mondo intelligibile è il mondo dell'essere, delle essenze, del reale. In esso sono le Idee, che consistono di archetipi di tutto ciò che esiste. Questo mondo è caratterizzato dall'essere universale, perfetto, unico, necessario, oggettivo, immutabile, senza tempo, senza spazio e la sua esistenza è indipendente dalla nostra pensiero.
Al contrario, il mondo sensibile non è altro che aspetto esteriore. È un mondo caratterizzato dal particolare, dall'imperfetto, dal molteplice, dal contingente, dall'individuale o soggettivo, il mutevole, lo spazio-temporale e, a differenza del mondo intelligibile, dipende dal pensiero.
In questo modo, le caratteristiche delle due aree sono opposte. Tuttavia, esiste una relazione tra i due mondi, in quanto simili. Il mondo sensibile partecipa al mondo intelligibile, mentre le cose sensibili sono nelle Idee, per un rapporto di somiglianza. Così, per esempio, gli oggetti singolari che percepiamo attraverso i sensi sono copie degradate di archetipi, essenze, presenti nel mondo delle Idee, cui accediamo attraverso il Motivo. A loro volta le Idee sono disposte in ordine crescente, secondo il loro grado di entità, essendo l'Idea del Bene quella con la più grande entità e, successivamente, l'Idea più alta.
L'aspetto gnoseologico
La gnoseologia platonica stabilisce due modi di conoscere: da un lato, il campo della doxa, —cioè, opinione—, suppone la conoscenza attraverso i sensi, quindi, è parziale e imperfetto; mentre il campo dell'episteme - la conoscenza legittima - è accessibile solo attraverso la ragione e dà luogo a una conoscenza universale e vera, quella delle Idee. Il metodo che conduce da un piano all'altro nella ricerca della verità è la dialettica ascendente-discendente.
In questo senso, la gnoseologia platonica è strettamente legata alla sua metafisica, in modo tale che vi sia una gerarchia ontologico-epistemologico dalle Idee più alte alle loro copie sensibili, ontologicamente degradate.
Bibliografia
PLATÓN, República, Libro VII, Ed. Gredos, Madrid 1992 (Traduzione di C. Egger Lan).
Temi nell'allegoria della grotta