Tipi di poesia (con esempi)
Varie / / November 29, 2021
Tipi di poesia
Ci sono diversi tipi di poesia, poiché la poesia è classificata in diversi sottogeneri a seconda del suo contenuto. Ad esempio: poesia lirica, poesia epica, poesia drammatica.
Il poesia è un genere letterario che si caratterizza per fare descrizioni soggettive e perché i loro testi sono generalmente scritti in versi, sebbene in alcuni casi possano essere scritti in prosa.
Lo scopo di questo genere è principalmente estetico e, quindi, diverso risorse letterarie esprimere sentimenti, idee, emozioni e riflessioni su un'ampia varietà di argomenti.
In epoche precedenti, come l'Antichità, il Medioevo o il Rinascimento, la poesia seguiva regole diverse, poiché, a seconda del genere o del tipo di composizione, la poesia aveva una certa metrica, che determinava il tipo di verso e la rima, e diversi tipi di strofe.
Attualmente la poesia è più libera in quanto non conforme a regole prestabilite, cioè la lunghezza del verso, la rima e la struttura di una poesia sono scelte da ciascun poeta.
Tipi di poesia
Le poesie appartengono a diversi sottogeneri in base al loro contenuto e al loro obiettivo:
Esempi di tipi di poesia
- Lirica. "Canción II" di Garcilaso de la Vega (età dell'oro spagnola)
La solitudine che segue,
ceduto alla mia fortuna,
percorro i sentieri che mi si offrono,
per loro che si diffondono
le mie lamentele d'uno in uno
al vento, che li porta, periscono.
Beh, tutti non meritano
per essere ascoltato da te,
non solo un'ora ascoltata,
Ho peccato che si siano persi
dove vanno di solito i rimedi;
devono rivolgersi a me,
dove dovranno sempre stare.
Ma cosa farò, signora,
in tanta disgrazia?
Dove andrò se non vado con lei?
Chi posso ora?
usa la mia tristezza
Se la mia denuncia non trova rifugio in te?
Tu solo sei quello
con chi la mia volontà
ricevere tale inganno
che, vedendoti sempre godere del mio danno,
Mi lamento con te come in verità
la tua condizione forte
avuto alcun conto con la mia morte.
Gli alberi che presento,
tra le dure rocce,
come testimone di ciò che ti ho nascosto;
di quello che tra loro conto
sapranno dare buoni segnali,
se possono dare segni di smarrimento.
Ma chi farà un concerto
nel contare il dolore,
cos'è di ordine nemico?
Non darmi pietà per quello che prego dico,
quella paura non mi trattenerà più:
Chi potrebbe averne abbastanza?
non aspettare un rimedio e lamentarsi!
Ma questo mi è proibito
con tali opere
che non fu mai difeso contro nessuno,
e se gli altri se ne fossero andati?
per pubblicare i loro mali,
piangendo il cattivo stato in cui sono giunti,
signora, non sarà stato
ma con miglioramento
e sollievo nel suo tormento;
ma è venuto in me per essere quello che sento
di tale arte che già nella mia fantasia
non si adatta, e quindi rimango
soffrendo ciò che non posso dire.
Se per caso lo sono
mai i miei occhi
per il lungo processo dei miei danni,
con quello che mi difendo
di tanta rabbia
è solo, lì, con i miei inganni;
più le tue delusioni
superano il mio delirio
e le mie difese si indeboliscono,
senza che io possa dare altre ricompense
ma, essendo tuo più che mio,
Volevo perdermi così
per vendicarsi di te, signora, di me.
Canzone, ho detto più di quanto mi hanno mandato
e meno di quanto pensassi;
non chiedermi altro, te lo dico.
- poesia epica. Frammento di L'Iliade da Omero (Antica Grecia)
L'ira canta, o dea, di Pelida Achille,
maledetto, che causò innumerevoli pene agli Achei,
ha fatto precipitare molte vite coraggiose nell'Ade
di eroi e si sono fatti preda dei cani
e per tutti gli uccelli -e così si adempie il piano di Zeus-,
da quando si sono separati per la prima volta dopo aver litigato
l'Atrid, sovrano degli uomini, e Achille, della casta di Zeus.
- Poesia drammatica. Frammento di "La vita è un sogno" di Calderón de la Barca (1600-1681)
CLARION
Dì due e non lasciarmi
alla locanda da me quando ti lamenti;
E se fossimo stati in due?
quelli di noi che hanno lasciato la nostra patria
per provare avventure,
due quelli che tra disgrazie e follie
eccoci arrivati,
e due di noi che siamo rotolati giù dalla montagna,
Non è la ragione per cui mi sento?
mettermi nel rimpianto e non nel conto?
ROSAURA
Non volevo darti una parte
nelle mie lamentele, Clarín, per non averti portato via,
piangendo la tua veglia,
il diritto di confortare;
quanto gusto c'era
lamentandosi, disse un filosofo,
che, in cambio di lamentele,
c'erano le disgrazie di cercarsi.
- poesia bucolica: Frammento di "Idillio prima" di Teocrito (310 a.C. C-260 a. C.)
Il sussurro di questo pino è dolce,
Capraio, che risuona nelle fontane,
Ma più dolcemente flauto:
Dopo Pan, avrai il secondo premio.
Ti può servire: