10 esempi di poesie barocche
Varie / / December 02, 2021
Il poesie barocche Sono poesie che appartengono al barocco, un movimento artistico che si caratterizzava per l'uso di un linguaggio ornamentale, cioè un linguaggio molto ornato, ornato e artificiale.
Il barocco è emerso in Italia nel XVI secolo in contrasto con l'estetica rinascimentale e si è diffuso in altri paesi in Europa e in America. I temi che caratterizzano questo movimento sono il pessimismo, l'uomo come parte dell'universo e non come centro, la preoccupazione per la caducità della vita, della morte e del passare del tempo e la rivalutazione delle idee platonico.
In generale, questi temi sono stati presentati da una prospettiva moralistica o satirica, poiché ha cercato di evidenziare e modificare i vizi ei difetti delle persone.
Le tipiche poesie barocche sono:
In Spagna e in America Latina c'erano due grandi movimenti che rappresentavano il barocco: culteranismo e conceptismo.
Caratteristiche dei poemi barocchi del culteranismo
Caratteristiche dei poemi barocchi del concettismo
Esempi di poesie barocche
- Frammento di "Favola di Polifemo e Galatea", di Luis de Góngora
Di questo, poi, formidabile della terra
sbadiglio, il vuoto malinconico
a Polifemo, orrore di quella catena montuosa,
capanna barbara è, ostello ombreggiato
e spaziosa piega dove racchiude
quanto le aspre altezze capre,
delle montagne, nasconde: bella copia
che un fischio raccoglie e una roccia sigilla.
- "Silenzio, nella tua tomba depongo", di Juan de Tassis (sonetto)
Silenzio, nella tua tomba io depongo
voce rauca, penna cieca e mano triste,
affinché il mio dolore non canti invano
al vento dato e scritto nella sabbia.
Tomba e morte dell'oblio chiedo,
sebbene di avvisi più che di anni grigi,
dove oggi più che ragione mi appiattisco,
e col tempo gli darò quanto prendo.
limiterò desideri e speranze,
e nell'orbita di una chiara delusione
margini accorcerò la mia vita,
affinché le esche non mi sconfiggano
di chi cerca di procurarmi il male
e ha causato un volo così generoso.
- Frammento di "Prima Romanza", del conte di Villamedina
È in Plaza Mayor
tutta Madrid in festa
con una festa i giorni
del suo re Felipe Cuarto.
Questo occupa, con la regina
e i capi del palazzo,
il regale vestito da balcone
di arazzi e broccati.
Negli altri si abbelliscono
pasticceri e albicocche,
i grandi, con le loro signore
e i nobili cortigiani,
sfoggiano superbe fronzoli,
velluti e piume.
- "Sonetto V", di Gabriel Bocángel y Unzueta
Ricarica il cielo la prima mattina
fiore umano, non morto, interrotto,
nella fede che hai vissuto qui offeso
quell'istante non più di quanto tu fossi umano.
Quanto presto era la tua neve, o scarlatto?
dall'ira del vento scosso!
Quanto è tardi per la mia speranza con la tua vita
ci hai insegnato a castigare invano!
Se è nella patria della luce che calpesti
l'appello mortale della voce dell'amante raggiunge
È un merito di amare ciò che non vedo.
Se è la tua discrezione in tuo potere avverti
ben sappi che sei morta mia speranza,
farti sapere che manca il mio desiderio.
- "Sonetto IX", di Pedro Soto de Rojas
Dici bene o male, mia signora,
tu mi fai; Mi sono così dimenticato di te
che alleviano anche le mie cure con il dolore
tu disturbi la mia folle fantasia.
Mi fai più male di quanto potrebbe sostenere
in cui ho sentito e hai negato,
ma, se puoi, fammi piegare malamente,
fammi mille mali, per cortesia.
Che anche se è abbastanza per uccidermi
quella che fai a tutti voi guardando,
Voglio morire di male più forte per te:
dammi veleno, dammi, mi brucia;
non berne niente, questa è la mia fortuna
nel precipitare il veleno nel bicchiere.
- "Soneto X", di Francisco de Trillo y Figueroa
Su uno scoglio caduto in mare,
che una montagna, delle onde divorate,
aveva la sua sommità scossa,
molto avviso nascondendosi in rovina poco,
Daliso era una pazza speranza
ripetendo dal mare al sordo,
che al duro sono del tenero pianto,
appena senza paura la sabbia tocca.
Se l'attesa non è ferma nemmeno in montagna,
Chi nella fede di una fortuna degna di fiducia?
dice più e più volte con un respiro aspro;
Se a questa roccia arriva anche la rovina,
Su cosa si basa la mia speranza?
in che cosa, se la lezione non indugia mai.
- "Una signora si vide in un teschio di cristallo", di Luis de Sandoval y Zapata (sonetto)
In un teschio di cristallo era via,
allo specchio ho imparato che ha castigato
quella che, quando la bellezza si guardava,
la micidiale luce della bellezza era curata.
Quando fu introdotto il fuoco segreto,
bruciava una diafana Troia
e polvere cristallina sospetta
quella che bruciava l'eternità splendente.
Ah, dice, come nel cristallo vedo
a ciò che più eterno risplende:
potrebbe essere una lezione dalle ceneri!
La morte deve morire, così come è stato fatto
di vetro, che somiglia alla vita,
restava la stessa fragile morte.
- "Sonetto VI", di Agustín de Salazar y Torres
Questo felice esempio di bellezza
che risplende di porpora ardori,
se per dare ammirazione albe,
per non dare lezioni è veloce.
Gli spazi non misurano la loro fortuna,
per quando fiorisce una breve espirazione,
di applausi la vista si arricchisce
e degli insulti del tempo è assicurato.
Per quale età? Se non migliora
lo sfarzo che risplende nel fuoco fragrante,
e in ogni momento si oppone a un danno.
Troppa eternità è un'ora
essere una meraviglia nella morte
e non essere deluso dalla vita.
- Frammento di una lettera di Luis de Góngora
Prova altri dal governo
Del mondo e delle sue monarchie,
Come governano i miei giorni
Burri e pane morbido,
E le mattine d'inverno
Aranciata e brandy,
E la gente ride.
Mangia in stoviglie dorate
Il principe mille cure
Come pillole d'oro;
Che io sulla mia povera tavola
Voglio più un sanguinaccio
Che nello spiedo scoppia,
E la gente ride.
- Frammento di "Descrizione di Carmelo e lodi di Santa Teresa", di Pedro Calderón de la Barca (romanzo)
Nella pacifica Samaria,
verso dove tramonta il sole,
in un mucchio di smeraldi
giace un gigante di fiori.
Atlantide verde dei cieli,
tanto si oppone la sua bellezza,
che, essendo il paradiso in terra,
sembra nel cielo mt.
Chiudendo la via al vento,
salire alla sfera, dove
pezzo di paradiso fuori,
essere alcuni colori.
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