Pensiero di Voltaire Francois-Marie Arouet
Filosofia / / July 04, 2021
Voltaire nacque a Parigi, il 21 novembre 1694 con il nome di François Marie Arouet, fu scrittore, storico, filosofo e giurista che divenne uno dei rappresentanti per antonomasia dell'Illuminismo Europeo. Fu membro dell'Accademia di Francia.
Voltaire, era caratterizzato dal suo rifiuto di tutto ciò che era irrazionale e incomprensibile e combatteva attivamente contro l'intolleranza, la tirannia e la superstizione. La sua morale era basata sulla libertà di pensiero e sul rispetto per tutti gli individui e quella letteratura era quella che doveva affrontare i problemi del suo tempo.
“Se ci fossero solo due uomini al mondo, vivrebbero insieme, si sosterrebbero a vicenda, si farebbero del male, si accarezzerebbero, si insulterebbero, si picchierebbero e in seguito si riappacificherebbero. Non potevano vivere l'uno senza l'altro, né potevano vivere insieme. A loro accadrebbe la stessa cosa che accade a noi oggi, compiendo destini umani”. (Legge naturale o popolare, Voltaire).
Contrariamente alla tesi del "buon selvaggio" di Rousseau, Voltaire non crede nell'innocenza naturale e nella bontà dell'uomo. Non è la società, lo Stato o la cultura che perverte e denigra quella primordiale innocenza dell'uomo, ma è piuttosto l'uomo stesso che genera la sua miseria. L'etica non è subordinata alla politica, perché fa parte della nostra stessa natura. Per Voltaire, l'intelligenza umana da sola può denunciare, criticare e correggere alcuni pregiudizi ed errori, ma da sola non può sradicarli.
Voltaire spiega la sua teoria attraverso la letteratura: “Fino ad oggi non ho concesso a nessuno che abbia governato uno Stato. Dicendo questo, non mi riferisco ai ministri che governano effettivamente la nazione per due o tre anni, sei mesi o sei settimane; Mi riferisco solo a quegli uomini illustri che dal fondo del loro gabinetto sviluppano il loro sistema di governo, riformano l'esercito, la Chiesa, la magistratura e il Tesoro”.