Processi di narrazione: l'inizio della scena
Redazione / / July 04, 2021
Conviene cominciare con qualcosa che susciti l'interesse del lettore, che lo renda consapevole del prosieguo di quella scena. Che mistero nasconde questo personaggio? Perché soffri così tanto? Come verrà risolto il conflitto? Qual è stata la causa della tragedia? Cosa significa questo luogo sconosciuto?
Qualsiasi argomento interessante serve come inizio della scena. Franz Kafka, ne La Metamorfosi, ci insegna ad iniziare una storia: "Quando Gregorio Samsa si svegliò una mattina, dopo un sonno agitato, si trovò nel suo letto trasformato in un mostruoso insetto. Giaceva sul duro guscio della schiena e, alzando un poco la testa, vide la figura convessa del suo ventre scuro e solcato. da calli ricurvi, il cui risalto riusciva a malapena a sostenere la trapunta, che stava visibilmente in procinto di drenare al Io di solito. Innumerevoli gambe, tristemente ossute rispetto allo spessore ordinario delle sue gambe, davano ai suoi occhi lo spettacolo di un tremito incoerente.
"Cosa mi è successo?"
Non stavo sognando, no. La sua stanza, una vera stanza, anche se eccessivamente piccola, apparve come al solito tra le sue quattro pareti ben note. A presiedere la tavola, sulla quale era sparso un campione di tovaglie • —Samsa era un viaggiatore di commercio - c'era una foto che era stata recentemente ritagliata da una rivista illustrata e inserita in una bella cornice d'oro. Questa immagine rappresentava una signora che indossava un berretto di pelliccia, avvolta in un boa di pelliccia, e cosa. molto eretta, stringeva contro lo spettatore una manica di amnios, anch'essa di pelle, nella quale scompariva tutto il suo avambraccio. Bibliografia complementare, N? 29)
Tutto nella trascrizione di cui sopra mantiene il lettore curioso e lo prepara per le scene successive.
Offro un'altra scena adatta in The Mysterious Brick di Edgar Alian Poe:
"Per qualche tempo accadde un incidente che mi riempì alternativamente di gioia e di orrore, e per questo sembrava più commovente e terribile che nessuno dei rischi che ho corso in seguito nel corso di nove lunghi anni, pieni di eventi tanto sorprendenti quanto inaudito. Eravamo sdraiati sul ponte, vicino all'esra'a. discutendo della possibilità di entrare nella dispensa, quando volgevo gli occhi ad Augusto, che mi stava di fronte. Notai che era diventato improvvisamente pallido come un morto e che le sue labbra tremavano in modo singolare e incomprensibile. Abbastanza allarmato, gli ho parlato e lui non mi ha risposto, il che mi ha fatto pensare che fosse stato assalito da un male improvviso. Poi notai i suoi occhi, singolarmente luminosi e fissi su qualche oggetto dietro di me. Voltai la testa, e non dimenticherò mai la gioia indicibile che penetrò in tutto il mio essere vedendo un grande mattone che veniva verso di noi e non distava più nemmeno due miglia." {Cfr. Bibliografia aggiuntiva, W 44)