Esempio dall'Autobiografia: Le Confessioni

Nelle confessioni c'è l'ansia di comunicare a un'entità sovrumana sentimenti di colpa per gli atti vissuti, con l'intenzione di invocare il perdono per sentirsi “puliti”. Questo genere fu ottimamente coltivato da Sant'Agostino nella sua celebre opera Le Confessioni, nella cui introduzione leggiamo le seguenti parole: ".. Le confessioni costituiscono un'autobiografia del tutto nuova, in cui il progetto di narrare la vita cede il passo a preoccupazioni metafisiche e religiose, in cui l'autore cerca meno di esporre la propria storia che di soddisfare la sua vita religiosa e risvegliare nei suoi lettori il sentimento religioso che prova in se stesso. "Vi presento di seguito una parte di questo libro del Vescovo di Ippona:
PERCHE' DI QUESTE CONFESSIONI, ANCHE SE DIO SA TUTTO
"Puoi tu, Signore, essendo l'eternità tua, ignorare ciò che dico o vedo secondo il tempo, cosa succede nel tempo? Perché, allora, vi racconto tanti eventi?
Di certo non sta a te incontrarli per me. Ma suscito il mio amore per te e quello di chi mi legge, perché tutti possiamo dire: Grande è il Signore e molto degno di lode!

L'ho già detto e lo ripeto ancora: per amore del tuo amore faccio queste confessioni. Ebbene, preghiamo anche noi, anche se la Verità dice: Il Padre tuo sa di cosa hai bisogno, prima che glielo chiedi.
Sono, dunque, i nostri sentimenti verso di te che esprimiamo, confessandoti le nostre miserie e le tue misericordie verso di noi, affinché finisca di liberarci, poiché hai cominciato; affinché smettiamo di essere infelici in noi stessi e siamo benedetti in te, poiché ci hai chiamato; perché possiamo essere dei poveri in spirito e dei miti e di coloro che piangono e di coloro che hanno fame e sete di giustizia e dei misericordiosi e dei puri di cuore e dei pacifici.
Vedi che tante cose ti ho detto, che ho potuto e ho voluto, perché prima hai voluto che ti confessassi, Signore mio Dio, che sei buono, che la tua misericordia è eterna» (cfr. Bibliografia complementare, N9 1)