Vita e lavoro di Manuel Álvarez Bravo
Biografie / / July 04, 2021
Manuel Álvarez Bravo, pioniere della fotografia artistica in Messico, è considerato il più grande rappresentante della fotografia latinoamericana del XX secolo. Il suo lavoro si estende dalla fine degli anni '20 agli anni '90.
Nacque nel centro della capitale messicana il 4 febbraio 1902. Interruppe gli studi all'età di dodici anni alla morte del padre e iniziò a lavorare per aiutare l'economia di famiglia, in una fabbrica tessile e successivamente nell'Erario Generale della Nazione.
Suo nonno, pittore, e suo padre, insegnante, erano appassionati di fotografia. La scoperta precoce delle possibilità della fotocamera ti farà esplorare da solo tutte le procedure fotografiche e le tecniche grafiche.
Inizialmente, si rivolge al pittorialismo, influenzato dai suoi studi di pittura presso l'Academia de San Carlos. Ha poi esplorato l'estetica moderna, con la scoperta del cubismo e le possibilità dell'astrazione. Nel 1930 si dedica alla fotografia documentaristica: Tina Modotti, deportata dal Messico, gli lascia il lavoro presso la rivista Mexican Folkways. Così lavora per i pittori murali: Diego Rivera, José Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros.
Álvarez Bravo è una figura emblematica del periodo successivo alla Rivoluzione messicana noto come Rinascimento messicano. Fu quello un periodo la cui ricchezza è dovuta alla felice, anche se non sempre serena, convivenza tra desiderio di modernizzazione e ricerca di un'identità con le proprie radici in cui l'archeologia, la storia e l'etnologia hanno svolto un ruolo rilevante, parallelamente alla arti. Álvarez Bravo incarna entrambe le tendenze nel campo delle arti visive.
Dal 1943 al 1959 ha lavorato nel cinema scattando fotografie di fermo, che lo hanno portato a produrre alcuni esperimenti personali.
Nella vita, ha presentato più di 150 mostre individuali e ha partecipato a più di 200 mostre collettive. Secondo molti critici, il lavoro di questo "poeta dell'obiettivo" esprime l'essenza del Messico, ma lo sguardo umanista che riflette il suo lavoro, i riferimenti estetici, letterari e musicali che contiene, gli danno anche una dimensione universale.
È morto il 19 ottobre 2002, all'età di cento anni.