Concetto in definizione ABC
Varie / / July 04, 2021
Di Javier Navarro, nel giugno 2014
Le qualità ei difetti degli umani esistono in modo proporzionale. E ad ogni virtù corrisponde il contrario. Uno degli atteggiamenti negativi è la petulanza. Con esso si intende un comportamento arrogante e vanitoso. Chi pratica la petulanza è un petulante, e questo aggettivo è usato come termine dispregiativo.
Petulanza è un condotta esagerato, perché chi lo esegue mostra agli altri un'immagine di superiorità. Il petulante è un individuo che non genera simpatia, poiché il suo modo di comportarsi è altezzoso e poco vicino.
La petulanza esprime un comportamento sproporzionato a causa di un eccesso di autostima e la vanità provoca il rifiuto negli altri.
Il comportamento del petulante indica che la propria autostima è troppo alta, come se volesse riaffermarsi agli altri con un apparente sicurezza nelle proprie capacità. Il messaggio che il petulante trasmette al suo interlocutore è contrario all'empatia e provoca dispiacere.
Nella petulanza c'è un meccanismo di mancanza di controllo del valore individuale. È desiderabile amare e stimare noi stessi, ma se questo sentimento non è controllato adeguatamente, appare la petulanza.
Quando immaginiamo una persona con questa particolarità, pensiamo a qualcuno molto raffinato, che usa il linguaggio in modo pedante, che ha gesti altezzosi e cerca di mantenere una situazione di dominio e potere sugli altri. Al compiaciuto piace dimostrare la sua erudizione e la sua tradizioni buongustai. È un elitario che disprezza la presunta volgarità degli altri. È qualcuno che cerca l'applauso e il riconoscimento degli altri. Questa immagine appare nel cinema e il letteratura in caratteri ostili, di solito di a classe sociale elevato, con una sorta di privilegi che lo rendono pensare che il tuo atteggiamento è giustificato.
Psicologi e professionisti del comportamento attribuiscono una bassa autostima al petulante, di cui hanno bisogno compensare la loro bassa autostima attraverso gesti e parole di notevole riconoscimento di sé.
La realizzazione personale è studiata nel quadro di motivazione. C'è una teoria (chiamata piramide di Maslow) che afferma che gli individui soddisfano i loro bisogni in modo piramidale. Inizialmente tendiamo a coprire i bisogni primari e gradualmente stiamo riuscendo a soddisfare i bisogni secondari fino a raggiungere il culmine: l'autorealizzazione. È un meccanismo applicabile a qualsiasi essere umano. Se il fine ultimo è il benessere interiore perché c'è già un livello ragionevole di bisogni materiali e fisici, in caso di petulanza una valutazione errata del autostima.
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