Definizione di califfato abbaside
Varie / / July 04, 2021
Di Javier Navarro, nel giugno 2017
Dopo la morte del profeta Maometto nel 632 d.C. C è stato nominato il primo califfo o Capo religioso dell'Islam, considerato il successore di Maometto, l'inviato di Allah. In questo senso, un califfato è una forma di governo di una comunità musulmana in cui si mescolano il politico e il religioso.
Il califfato abbaside (750-1258)
La dinastia abbaside si considerava discendente di Abbas, uno degli zii del profeta Maometto. Nell'ottavo secolo hanno espresso il loro malcontento con la dinastia omayyade. Dopo un periodo di rivolte, gli Abbasidi sconfissero gli Omayyadi e fondarono un nuovo Califfato ispirato dal tradizione sunnita. Durante il suo lungo governo in territorio Musulmani i vari Califfi prevalsero su altre tendenze dell'Islam, in particolare gli sciiti.
Il periodo dei califfi abbasidi ha le seguenti caratteristiche:
1) una fase di crescita e sviluppo della vita urbana,
2) la fioritura del filosofia e scienza,
3) intensa attività commerciale e artigianale e
4) nuovi sistemi di irrigazione per migliorare i raccolti.
D'altra parte, i califfi stabilirono una monarchia islamica il cui quartier generale era nella città di Baghdad nell'attuale Iraq.
Per gli Abbasidi il califfo rappresentava l'intero autorità, poiché era il capo religioso e allo stesso tempo il giudice e il amministratore della comunità musulmana. Per facilitare il controllo del califfato nei vasti territori, furono creati diversi poteri regionali e amministrativi, come l'ufficio del visir, il diwan o l'emiro.
Uno dei califfi abbaside più famosi fu Harum-al-Rashid, un leader leggendario che mantenne relazioni diplomatico con Carlo Magno e che è diventato un personaggio dei racconti delle "Mille e una notte".
Il potere del Califfato abbaside non copriva l'intero territorio musulmano dell'epoca, in quanto vi erano stati praticamente indipendenti (tra questi va evidenziato l'Emirato omayyade di Al-Andalus). Uno dei governatori provinciali (gli emiri) che governavano Al-Andalus, Abderraman III, si autoproclamò califfo e quindi si dissociò dal califfato abbaside.
La fine della dinastia abbaside
A partire dal diciannovesimo secolo, il califfato abbaside iniziò una lenta fase di declino, poiché il potere del califfato non poteva controllare tutti i conflitti nei loro territori (emirati indipendenti, la situazione di Al-Andalus o piccole dinastie regionale). Nel corso del tempo, il califfo mantenne solo un puro simbolico.
Infine, l'ultimo califfo degli Abbasidi fu assassinato nel 1258 per ordine del khan dei Mongoli, che occupò la città di Baghdad.
Foto: Fotolia - akumak - dervish15
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