Concetto in definizione ABC
Varie / / July 04, 2021
Di Javier Navarro, nel marzo 2018
Quando comunichiamo commettiamo vari errori, che sono noti come vizi del linguaggio. Uno di questi è il pleonasmo, che consiste nell'usare parole inutilmente per comunicare un'idea. Questo fenomeno è noto anche come ridondanza.
Alcuni esempi illustrativi sono: "sali", "sanguina sangue", "scendi giù", "l'ho visto con i miei occhi" o "vai dentro", "dammelo" o "persona umana".
In tutti questi casi c'è una parola che avanza e che non contribuisce a nulla Messaggio. I pleonasmi sono molto comuni nel linguaggio quotidiano, ma questo non significa che siano corretti.
Un modo per esprimere qualcosa con maggiore intensità
Anche se il pleonasmo non è corretto linguistica Ovviamente ha una certa utilità, perché con essa riusciamo a trasmettere un'idea in modo più espressivo, più ornato o anche più bello. Quindi se dico "come state ragazzi?" il pronome you non è necessario, ma ha senso usarlo perché in questo modo il vigore del messaggio.
Non confondere i pleonasmi con i filler
I filler, detti anche tubi o slogan, sono parole o suoni che diciamo in modo totalmente involontario e che non apportano nulla di rilevante nel comunicazione. L'uso di filler a piccole dosi non è problematico, ma quando se ne abusa il messaggio che viene trasmesso finisce per impoverire.
D'altra parte, i riempitivi trasmettono insicurezza nell'altoparlante, mancanza di preparazione o poca conoscenza di un argomento. Tra i filler più comuni possiamo citare i seguenti: terminare le affermazioni con un interrogativo eh, iniziare a dire qualcosa dicendo "quello che voglio dirti" o ripetere ingiustificatamente parole come buono, bene, vero o va bene.
Sia i filler che i pleonasmi hanno qualcosa in comune, poiché in entrambi i casi c'è una componente ripetitiva che distorce la comunicazione.
Altri vizi linguistici
Pleonasmi e riempitivi non sono gli unici vizi del linguaggio. Le barbarie sono errori grammaticali che consistono nel pronunciare o scrivere erroneamente le parole (la parola molto forte è una barbarie perché dovrebbe essere scritta molto forte). Il decheismo si basa sull'uso improprio della preposizione di (la frase "Penso che tu abbia ragione" non è corretta, come dovrebbe essere detta "Penso che tu abbia ragione").
Le anfibologie hanno luogo quando si esprimono idee che potrebbero essere interpretate in un senso molto diverso (se affermo che questo è il maiale del mio amico", non si sa se il mio amico ha un maiale o se sto insultando il mio amico).
Foto: Fotolia - Dariusz Kopestynski
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