Concetto in definizione ABC
Varie / / July 04, 2021
Di Dra. Maria de Andrade, CMDF 21528, MSDS 55658., il nov. 2011
Il omeostasi è lo stato di Equilibrio o funzionamento armonico dell'organismo. È una condizione inerente a un buono stato di salute. La parola deriva dal greco, da homos che significa simile e da stasis, che è appunto equivalente a stabilità.
Questo equilibrio viene raggiunto quando si verifica un'interrelazione tra ciascuna e ciascuna delle strutture che compongono a essere viventi, che a loro volta sono governati da sistemi di controllo che hanno processi di risposta.
Meccanismi di controllo che consentono il mantenimento dell'omeostasi
1. Regolamento attraverso sistema nervoso
I meccanismi di controllo e regolazione sono svolti principalmente dal sistema nervoso. Dispone di sistemi di acquisizione delle informazioni dall'estero oltre che dai vari tessuti che comprendono vari tipi di recettori e la loro connessione con il Sistema nervoso centrale attraverso vie afferenti.
Queste informazioni ottenute vengono elaborate in vari centri nervosi da cui partono vie efferenti ai diversi tessuti, questo al fine di svolgere una determinata azione. Queste azioni regolatorie sono svolte principalmente dal sistema nervoso autonomo, un esempio di ciò è la regolazione della pressione sanguigna,
temperatura corporea, frequenza cardiaca o respiri, tra molti altri processi.Le connessioni con il sistema endocrino vengono stabilite anche dal sistema nervoso, che è un importante braccio esecutore di controllo che viene svolto dal sistema ormonale che non è altro che un sistema messaggero sostanze chimiche.
L'interrelazione tra il sistema nervoso e il sistema endocrino avviene nelle connessioni tra l'ipotalamo e l'ipofisi.
2. Regolazione attraverso il sistema endocrino
La ghiandola pituitaria regola il funzionamento di tutte le ghiandole del corpo, strutture che producono sostanze chiamate ormoni che sono responsabili del funzionamento e della regolazione delle varie attività dei diversi tessuti del Corpo.
Il sistema ormonale ha un meccanismo di feedback che garantisce un fine controllo nel rilascio di fattori stimolanti prodotti a livello dell'ipofisi.
Un esempio di ciò è, ad esempio, il rilascio di fattori stimolanti dell'ovaio da parte dell'ipofisi, questo stimola la produzione di estrogeni che favorisce l'insorgenza di maturazione di un follicolo per dare origine a un ovulo. Quando questo ovulo viene rilasciato, l'ovaio inizia a produrre progesterone, che è il ormone responsabile di una serie di cambiamenti nell'utero che lo preparano a poter nidificare l'embrione nel caso in cui l'ovaio venga fecondato.
Se avviene la fecondazione, l'embrione produce un ormone (gonadotropina corionica) che stimola la produzione di progesterone dall'ovaio, che inibisce la stimolazione dell'ipofisi sull'ovaio, con cui il ovulazione. Diversamente, se non avviene la fecondazione, l'utero subisce una desquamazione del suo strato interno, originando la flusso mestruale, i livelli di progesterone diminuiscono, attivando nuovamente la ghiandola pituitaria per un nuovo ciclo.
I meccanismi omeostatici svolgono diverse funzioni:
1) l'uso del cibo ingerito e la sua successiva eliminazione (ad esempio, tramite sudorazione o escrezione),
2) regolamento di temperatura corpo permette l'adattamento di un animale al suo ambiente fisico,
3) il sistema immunitario come meccanismo di difesa contro qualsiasi organismo esterno (ad esempio alcuni batteri) e
4) l'assorbimento di acqua a livelli adeguati per consentire l'esistenza stessa di una pianta, di un animale o di un essere umano.
Questi processi sono esempi concreti di funzioni vitali regolate dall'omostasi.
Il modello omeostatico e il comportamento umano
Se tutti gli esseri viventi hanno un meccanismo interno di tipo omeostatico, è ragionevole pensare che questa idea sia applicabile al condotta umano. Se siamo fisiologicamente sani quando c'è un corretto autoregolamentazione delle funzioni vitali, accadrà qualcosa di molto simile rispetto al nostro comportamento. Pertanto, il nostro equilibrio emotivo ha bisogno di un meccanismo che permetta la stabilità delle emozioni.
Va tenuto presente che lo stato d'animo di un individuo dipende, in larga misura, da come è fisicamente. Considera una persona con schizofrenia che non prende le sue medicine. Questa circostanza causerà prevedibilmente uno squilibrio emotivo. Allo stesso modo, un atleta infortunato che non pratica sport si sentirà scoraggiato perché i suoi livelli di endorfine sono più bassi del solito. In definitiva, come ci troviamo mentalmente dipende da due fattori fondamentali: le reazioni chimiche che si verificano nel nostro corpo ed eventi esterni che generano determinati o. fisici mentale. Entrambi i problemi sono bilanciati consciamente o inconsciamente da qualche meccanismo omeostatico.
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