Concetto in definizione ABC
Varie / / July 04, 2021
Di Florencia Ucha, il 2 febbraio 2013
Il termine Cavaliere È una parola che ammette diversi usi nella nostra lingua.
Al ragazzo in sella a cavallo è chiamato da gentiluomo.
In relazione all'attività di equitazione, un altro uso che consente questa parola è per designare quell'individuo che appartiene ad un ordine cavalleresco.
D'altra parte, la stessa parola è usata per spiegare quell'individuo che presenta un contegno nobile e cortese nei confronti delle persone con cui si relaziona. Juan è un vero gentiluomo, come quelli che in questo tempo non abbondano, ti apre le porte, ti aiuta a sederti a tavola.
Inoltre, questo stesso termine è usato in alcuni contesti e situazioni come a indicazione cortesia e buona tradizioni, essendo usato con la stessa intenzionalità del sig., cioè quando una persona non ha fiducia con un altro e interagiscono anche in un contesto in cui regna la formalità, è frequente l'uso di questo termine o del suo sinonimo più noto: sir. Caballero puoi passare e aspettare nella stanza che tra pochi istanti il dottore entrerà nel suo studio.
Un altro uso comune è come sinonimo della parola uomo o per indicare qualche domanda che è legata proprio al Genere maschio. Questo parrucchiere si rivolge solo agli uomini.
D'altra parte, quando una persona risulta essere notevole per l'attività che svolge o per qualche contributo dato in una specifica materia o campo di solito è indicato come un cavaliere.
Per la sua parte, espressionecavaliere errante, spesso usato in letteratura di cavalleria, designa il personaggio che è costantemente coinvolto in avventure con la missione di conquistare una donna o di mostrare al mondo il suo eroismo.
Allo stesso modo, sarà un cavaliere persona che si caratterizza mettendo i suoi sforzi nella lotta per cause umanitarie e nobili.
Va notato che nel l'antica Grecia, nel Impero romano e nel Medioevo, la parola è stata usata soprattutto come sinonimo di prestigio sociale e disposizione della ricchezza materiale. A caso è che la parola che gli si oppone in questo senso è quella di cittadino comune, che è quello che appartiene al popolo e non ha caratteristiche nobili.
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