Riconquista della penisola iberica
Varie / / July 04, 2021
Di Guillem Alsina González, in Jan. 2018
Sebbene gli storici moderni dubitino fino a che punto si trattasse di riconquista o, semplicemente, di una conquista in più, La verità è che questo nome evoca per noi tempi quasi leggendari e nomi come quello del Cid Campeador.
La Riconquista è conosciuta come il periodo compreso tra la fine dell'espansione araba nella penisola iberica e la caduta del Regno di Granada nel 1492.
La data di inizio è discutibile, poiché per alcuni potrebbe essere fissata dopo la battaglia di Poitiers del 732, in cui le truppe Le franchigie di Carlo Martello fermarono l'invasione musulmana del regno franchista, oppure nel 718, quando la riconquista del regno di Asturie.
In ogni caso, è chiaro che il periodo storico della Riconquista inizia poco dopo l'improvvisa conquista musulmana della penisola iberica.
La Penisola Iberica suppone, per il Cristianesimo, uno dei due fronti aperti contro l'Islam, l'altro essendo il contenimento dell'avanzata sul impero bizantino.
Il problema con la Riconquista è che i regni che l'hanno portata avanti non erano il regno visigoto conquistato, sebbene cercassero di legittimare la loro posizione come eredi di quello.
La realtà socialepolitica del regno visigoto, in cui i Visigoti erano un'élite dominante su a popolazione per lo più ancora erede del tradizioneculturale Romano, che ha portato a un trattamento dei conquistatori per conquistati.
Questo sarebbe il Motivo per cui le popolazioni locali avrebbero facilitato la conquista islamica in cambio di un minor potere less oppressore di quella dei Visigoti e, nel tempo, la simbiosi culturale avrebbe lasciato il posto a una società unificata nelle campagne Islamico.
Detto questo, non sarebbe più legale parlare di conquista che di riconquista? Sebbene la storiologia abbia tradizionalmente optato per la riconquista, in tempi più moderni il concetto viene rivisto e molti autori si sono impegnati a parlare di conquista.
Finché il Califfato fu forte, i regni cristiani rimasero sulla difensiva e sopravvissero, con pochissime azioni offensive contro il coeso regno musulmano.
Era la divisione del Califfato in numerosi regni di taifa, piccole entità che, sommate, non avevano tutto il potere che una volta ebbe il Califfato, che fece passare i regni cristiani all'offensiva e iniziare a riconquistare terra.
Si è anche discusso se si trattasse di una lotta religiosa fin dall'inizio, o se questo fosse un fattore secondario che divenne più importante solo più avanti nel processo di riconquista.
La verità è che c'erano molte alleanze tra i regni su entrambi i lati del confine che separavano l'Islam da Cristianesimo nella penisola iberica, a volte cristiani e musulmani per attaccare altri cristiani o altro musulmani. Si dice già che la politica (e altri interessi) portino a raccogliere strani compagni di letto...
La “resistenza” cristiana all'invasione e il successivo processo di riconquista ebbero inizio in due differenti contesti: la costa cantabrica ei Pirenei.
Nel primo, il ruolo di primo piano è assunto dai Visigoti, che potranno mantenere una stretta striscia di territorio “Liberi” (con le considerazioni già viste che la parola merita) al nord, e nel secondo caso saranno i Franchi, che spingeranno da nord, attraversando i Pirenei e stabilendo zone di controllo per impedire l'invasione del suo regno (caso del famoso marchio ispanico, che in seguito darà origine a vari regni, come l'Aragona o le contee Catalano).
Nella zona cantabrica, più precisamente in quello che sarebbe poi diventato il regno delle Asturie, è Don Pelayo, nobile visigoto, che si ribella al musulmani, ottenendo nel 722 la vittoria nella battaglia di Covadonga, citata da alcuni studiosi come la svolta e, quindi, l'inizio del Riconquista.
Dal regno delle Asturie, e nel tempo, si sarebbero formati quelli che sarebbero stati chiamati i futuri regni peninsulari: Castilla, León o Portogallo, che si sarebbero evolute man mano che l'avanzata cristiana consentiva ad alcuni di loro di espandersi verso il Sud.
Poco più di due secoli mediano tra l'inizio della "resistenza" cristiana ei primi significativi avanzamenti nel territorio dell'Islam.
La Riconquista non fu un processo continuo, ma comprendeva periodi di pace e altri di scontro, solitamente schermaglie di confine che coinvolgevano eserciti privati, alcuni mercenari e gente del posto.
In questo contesto, eccezioni come la battaglia di Las Navas de Tolosa si collocano come scontri tra grandi contingenti di truppe.
Parallelamente al processo di riconquista graduale, e mentre i domini islamici si frammentano e diminuiscono, i regni cristiani si consolidano.
Questo comporta anche il edificio delle nuove strutture politico-sociali e dei loro fondamenti.
Verso la metà del XIV secolo, nella penisola si trovano i regni di Portogallo, Castilla y León, Navarra e Corona Catalano-Aragonesa (una confederazione di quattro stati indipendenti ma uniti dalla stessa dinastia regnante e da interessi comuni).
A questi si oppose a sud il Regno di Granada, l'ultima roccaforte musulmana della penisola.
La definitiva conclusione del Regno di Granada sarebbe arrivata nel 1492 per le armi di Castiglia, ma solo dopo aver realizzato l'unione dinastica con la Corona catalano-aragonese.
In tempi più moderni sia la cosiddetta Spagna musulmana che la stessa Riconquista sono state idealizzate.
Il primo, per i settori più progressisti della società, come Eden di tolleranza religiosa, politica e culturale (è vero che lo era più dei regni cristiani, ma per nulla paragonabile a una società moderna, aperta e tollerante), mentre la Riconquista è stata elevata da settori Nazionalisti spagnoli, che vedono in questo processo l'inizio dell'unione di quella che finirà per essere la Spagna, valorizzando il compito del regno di Spagna sopra tutti gli altri. Castiglia e Leon.
Foto: Fotolia - Antonio Infante Pere
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