Esempi di descrizione topografica
Varie / / July 04, 2021
Descrizione topografica
Il descrizione topografica è un figura retorica o espressiva che consiste nel descrivere uno spazio o un luogo specifico.
È una risorsa ampiamente utilizzata in tutti i tipi di testi in cui è importante che il lettore abbia un'idea dell'ambiente in cui si verificano le azioni. Possiamo trovare descrizioni topografiche nei testi mostra, narrazioni, cronache o diari di viaggio.
Come tutte le descrizioni, quelle topografiche possono essere obbiettivo (quando si concentrano sulla descrizione delle caratteristiche concrete e verificabili di uno spazio) o soggettivo (quando vengono trasmesse le sensazioni particolari dell'emittente rispetto al luogo descritto).
Caratteristiche della descrizione topografica
Esempi di descrizione topografica
- A proposito di un giardino
In fondo al garage il giardino faceva capolino come un fulmine. È iniziato con erba corta e morbida, verde ametista, in picchiata sul cemento intorno come se volesse fuggire terrorizzato, come se aspettasse di essere tirato fuori dalla terra nera e umida di la zona. Subito i tronchi quasi grigi del melo e del limone si alzarono, modesti ma frondosi, condividendo l'aria limitata del giardino e la sole generoso dei tropici, come pilastri che sostenevano un tetto di foglie fitte e venate, di un colore profondo e fiero che si confondeva con il proprio ombra. Qua e là, ai suoi piedi, vari vasi di arance, più o meno interi, da cui crescevano arbusti di ogni genere fioriti, alcuni con piccoli frutti che accennano all'estremità dei rami, come un albero di Natale con le decorazioni sbagliate post. E in fondo il muro, abbracciato dall'edera velenosa e dai suoi tortuosi e tortuosi sentieri, decise di coprire quanta più superficie possibile.
- A proposito di una città
Da quelle alture la città sembrava immersa nella calma. Lunghe costruzioni assonnate in lontananza, illuminate dalle proprie luci come i titani del circo, rivelate la rete di vicoli e lampioni notturni si stendeva ai loro piedi, una mappa che conduceva ciascuno alla propria le case. Qua e là, inaspettati, pozzi di luce al neon fungevano da alberi scomparsi, in quel massa di cemento simile a una crosta sulla pianura che solo la montagna da cui guardavano interrotto.
- Sopra una valle
Il circuito dei monti intorno alla depressione è ricco di ruscelli e cascate che nutrono la valle e ne favoriscono la vasta flora e l'abbondante fauna. Poiché le loro cime non sono così ripide, la luce del sole lo inonda fino in fondo almeno fino alle cime degli alberi, principalmente abeti e salici, che nascondono il terreno alla vista. Un'ispezione più attenta rivelerebbe un terreno altamente permeabile e ricco di humus, con numerose increspature e depressioni naturali che tendono verso il centro.
- Sopra un vicolo
La prima impressione, sbirciando nel vicolo stretto, è stata che nulla potesse attraversarlo, di quanto fossero affollati i suoi angoli di container enormi pezzi di spazzatura, cartone accatastato come strati di cipolle e appoggiato a un muro, e lo scheletro di un vecchio divano ammuffito a faccia in giù sul metà. Ma pochi secondi dopo è stata rivelata la pista polverosa, fiancheggiata da impronte di stivali e zampe di cane e di lattine di birra, mentre lo sguardo serpeggia tra le finestre chiuse e la luce comincia a brillare oscurità.
- A proposito di una stanza
Il letto sullo sfondo era solo uno spesso materasso bianco sul quale libri, scatole e, altri oggetti perfettamente disposti, sotto una serie di manifesti della Madonna e di Pietro Gabriele incollati con fascia per capelli. Da un lato, la scrivania, vuota e con i cassetti appoggiati sopra, come se si arrendesse a un aggressore. E un po' più in là, la porta dell'armadio chiusa. Una finestra lunga e stretta incombeva sulla parete opposta, rendendo necessaria l'accensione continua della luce: una lampadina nuda che pendeva da uno spesso filo nero di cavo di plastica. Il pavimento era in parquet e immacolato, luccicante nonostante i segni bianchi che conducevano lentamente alla porta, come se qualcuno l'avesse rastrellato prima della ceretta.